Il risparmio dell'autoproduzione

Fatto in casa, si sa, è meglio! Ma sapevi che è anche più economico? Già, una recente ricerca di Qualescegliere.it, ripresa anche dal Repubblica.it, ha dimostrato proprio questo, il pane e il latte vegetale prodotti nella propria cucina costano meno (e sono anche più buoni, aggiungiamo noi!)

I consumi degli italiani

I carrelli degli italiani sono ancora pieni di pane e latte, quello che negli ultimi anni è cambiato è l'interesse crescente per prodotti che siano privi di allergeni o di origine animale. Ecco quindi che sempre più spesso si cerca pane senza glutine, snack integrali o artigianali e latte a base di soia oppure di mandorle.

Secondo i calcoli di Euromonitor International, tra pane e latte, si registra un consumo pro capite di circa 60 kg annui, non è difficile credere che queste quantità abbiano un impatto notevole sulla spesa di tutti quanti. Proprio da qui è nata questa ricerca: l'autoproduzione di pane e latte fa davvero risparmiare? Sembrerebbe proprio di sì, ecco tutti i dettagli.

Pane del supermercato e autoprodotto: prezzi a confronto

Nella tabella sottostante si possono vedere i costi del pane in base alle diverse specialità e alla posizione geografica. I prodotti senza glutine sono ovunque i più costosi, mentre, il prezzo del pane in cassetta è lo stesso in tutta Italia. Infine, Roma e Milano sono città più care rispetto a Napoli.

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Con questi dati è stato possibile calcolare i costi che una famiglia deve sostenere, è stato considerato, come esempio, un nucleo familiare di 4 persone che consuma 3kg di pane a settimana. Questi dati sono stati poi confrontati con le spese affrontate nel caso queste stesse quantità di pane dovessero essere prodotte in casa (è stato incluso anche il costo per la macchina del pane ed è stata utilizzata una media dei costi delle diverse città).

I numeri parlano da soli, si va da un risparmio di 84€ per il pane integrale agli oltre 120€ del pane in cassetta ma i risparmi più eclatanti riguardano il pane senza glutine: una famiglia media arriverebbe a risparmiare 773€ in un anno.

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Latte vegetale del supermercato e autoprodotto: prezzi a confronto

I motivi per cui le persone scelgono di consumare il latte vegetale sono diverse, in alcuni casi è una scelta etica di rinuncia al consumo di cibi derivati dagli animali, altri invece faticano a digerire il lattosio oppure sono proprio allergici. Le alternative più diffuse sono tre ed è su queste che si è concentrata la ricerca di Qualescegliere.it, si tratta del latte di mandorla, di soia e di riso. I prezzi tendono ad essere uguali in tutta Italia e, come per il pane, è stata presa in considerazione una famiglia di 4 persone che consuma circa 3 litri di latte a settimana.

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Nel nostro blog abbiamo parlato diverse volte di come realizzare il latte vegetale con l'estrattore, siamo certi che il nostro organismo ringrazi, lo farà anche il portafogli? La risposta è sì.

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Il latte di riso è quello più conveniente con un risparmio annuo di 145€ ma anche il latte di mandorle e quello di soia sono più convenienti se autoprodotti.

A questa analisi si possono aggiungere anche altre precisazioni, quando la materia prima ha un costo molto basso come il riso o le farine prive di glutine il risparmio è maggiore perché i costi dei prodotti da supermercato derivano soprattutto dalle lavorazioni industriali. Il costo degli apparecchi come l'estrattore o la macchina del pane viene facilmente ammortizzato nel lungo termine e, inoltre, entrambi possono essere utilizzati anche per altre preparazioni.

Un altro vantaggio è certamente il controllo sugli ingredienti che si può avere quando si preparano pane e latte nella propria cucina evitando così di assumere inutilmente zuccheri, coloranti e conservanti.

E i succhi di frutta e verdura?

La ricerca ripresa da Repubblica.it si limita a parlare di pane e latte ma lo stesso ragionamento può essere applicato anche alle frutta e ai succhi di frutta.

Con l'estrattore di succo è possibile creare mix di frutta e verdura che si adattano perfettamente alle nostre esigenze. Trovare al supermercato il succo d'arancia o alla pesca è semplice e i prezzi variano da 1 a 3€ al litro ma si tratta sempre di prodotti industriali non molto ricchi di vitamine e sali minerali. Se poi vogliamo acquistare mix di frutta diversi oppure se preferiamo articoli più salutari come i frullati o succhi bio, i prezzi lievitano fino a raggiungere anche i 10€ al litro per una spremuta di mela carote e zenzero.

Una ricerca di AltroConsumo ha calcolato che per 500ml di succo fatto in casa (ingredienti: 570g di finocchi, 260g di mela, 180g di carote e 15g di peperoncino) si spendono circa 1,50€ ma il prezzo sale fino a 10€ se viene acquistato già pronto.

L'estrattore di succo quindi, non solo è un fedele alleato della nostra salute ma sembra far contenti anche i nostri risparmi, visti i benefici economici che apporta.


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